Girando nei Borghi Italiani

Da non perdere

AMBIENTALISTI E SINDACATO INSIEME CONTRO ULTERIORI MODIFICHE ALLA LEGGE FORESTALE REGIONALE


AMBIENTALISTI E SINDACATO INSIEME CONTRO ULTERIORI MODIFICHE ALLA LEGGE FORESTALE REGIONALE

30/03/02 15.30.24

-La legge regionale entrata recentemente in vigore ha notevolmente snellito le procedure necessarie per l'effettuazione dei tagli forestali, introducendo istituti come il "silenzio-assenso" e la "dichiarazione di taglio", che hanno, da un lato, il pregio di agevolare il cittadino nella sua libertà d'intervento e, dall'altro, di contro aprono ampie possibilità di "elusione" del controllo da parte degli organi competenti. Infatti, mentre prima per il taglio di un bosco era preventivamente valutata la fattibilità dagli Enti preposti (Provincia e CFS), con le nuove procedure, tali Enti potranno, nella stragrande maggioranza dei casi, solo prendere atto della situazione a taglio avvenuto o iniziato. In un quadro così determinato desta preoccupazione e perplessità il fatto che nelle modifiche alla Legge Forestale attualmente in discussione siano avanzate proposte di abbassare notevolmente le sanzioni a carico dei trasgressori (fino a cinque volte rispetto alla legge attualmente in vigore) togliendo, di fatto, il deterrente, elemento fondamentale per dissuadere quelle persone che di tali agevolazioni potrebbero approfittare. Si prevede fra l'altro che si potrà tagliare fino al 20% in più (!) di quanto previsto con sanzioni minime. Viene inoltre proposta una serie di modifiche che escludono l'applicazione del Decreto Legislativo 490/99 (Testo Unico di tutela dei beni paesaggistici e ambientali - ex-Legge Galasso), per un'ampia casistica di interventi, artificiosamente assimilati ai "tagli colturali". E non solo: i proprietari dei boschi che subiranno degli sconfinamenti abusivi non potranno, come avviene adesso, per recuperare il danno subito, contare sulla loro costituzione di parte civile nel processo per la violazione al vincolo paesaggistico (reato perseguibile anche per "colpa" del trasgressore). Infatti i reati quali il furto, il danneggiamento e l'introduzione abusiva in fondi altrui (unici reati contestabili dopo l'approvazione della modifica), sono tutti delitti che necessitano del "dolo" per comprovare una responsabilità da parte del trasgressore, difficilmente dimostrabile nel caso di uno sconfinamento nel taglio di un bosco e quindi aumentano le difficoltà di recupero del danno subito. "Questa Organizzazione.Sindacale - afferma il Coordinamento regionale della UIL-CFS - non può e non vuole dare giudizi sulle scelte politiche che saranno intraprese. Questo comunicato ha il fine di tutelare l'immagine dei lavoratori del Corpo Forestale dello Stato nei confronti della popolazione, che da sempre identifica questo personale con la difesa dei boschi e dell'ambiente, e di informare del rischio concreto che siano di fatto annullate le possibilità di un intervento adeguato da parte del personale CFS nei casi di danno ambientale, idrogeologico ed alla proprietà privata. Da tempo questa O.S. ha manifestato la propria preoccupazione per gli interessi, sempre maggiori, determinatisi negli ultimi anni intorno ai tagli boschivi in Toscana, probabilmente dovuti alla disponibilità di manodopera a buon mercato, soprattutto extracomunitaria, ed ai fondi comunitari CEE per interventi selvicolturali. Interessi che purtroppo si manifestano non solo con danni ambientali, ma anche con sfruttamento della manodopera e con operazioni poco cristalline. Purtroppo senza alcun riscontro dalle autorità amministrative regionali". "La situazione è gravissima - rincara il WWF Toscana - ci troviamo di fronte (e la nostra Associazione lo sta denunciando da anni) a un generalizzato attacco ai nostri boschi da parte di ditte senza scrupoli che sfruttano il lavoro nero e i tanti spazi aperti da normative eccessivamente vulnerabili. E' assurdo che di fronte a questo la Regione, invece di prendere seri provvedimenti, continui a prodigarsi nell'aprire ulteriori spazi per chi specula sui nostri boschi e nel ridurre le sanzioni e le possibilità di controllo. E di questo non farà le spese solo il nostro patrimonio forestale, ma anche chi da esso trae lavoro in modo corretto". Le modifiche della Legge Forestale in discussione agevoleranno infatti, nel medio e lungo periodo, le ditte boschive disoneste, senza legami col territorio e senza un "nome" da salvaguardare, a discapito di quelle serie e competenti che hanno, magari da decenni, operato in quel determinato ambito territoriale. Ditte boschive con pochi scrupoli potranno, nella contrattazione con la proprietà per l'acquisto del soprassuolo, offrire cifre molto più consistenti avendo messo in conto il ritorno economico derivante da un maggior prelievo di massa legnosa, dato il rischio minimo di sanzioni amministrative o, peggio, per la mancanza di presupposti per le denunce penali. Di conseguenza c'è il rischio concreto che, non potendo sostenere tale concorrenza, le ditte oneste ed in regola con i contratti sindacali, si trovino di fatto escluse dal mercato, con un conseguente aumento di interventi di "rapina" nei boschi toscani, a danno sia della collettività (rischio idrogeologico e ambientale), che dei privati (perdita del valore economico del soprassuolo). Firenze, 21 marzo 2002 Coordinamento Regionale U.I.L.- C.F.S. della Toscana WWF Sezione Regionale Toscana



WWF Grosseto
 
www.girando.it
Autore Fabio Montagnani
webmaster@girando.it
Ultimo aggiornamento il 1 Giugno 2017
Pagine viste

dal 26 ottobre 2000