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ARTE SACRA, ARCHEOLOGIA E CERAMICA A PALAZZO CORBOLI
I grandi maestri della pittura senese e i tesori etruschi dell'alta Valle dell'Ombrone racchiusi nel cuore delle Crete Senesi

Nel cuore delle Crete senesi, ad Asciano, Palazzo Corboli è sede di un importante Museo civico archeologico e d'Arte Sacra. Ambrogio Lorenzetti, il Maestro dell'Osservanza, Giovanni Pisano, Il Valdambrino, Sano di Pietro, Taddeo di Bartolo: sono solo alcuni dei nomi degli artisti le cui opere esposte nel Museo d'arte Sacra di Palazzo Corboli, opere che rappresentano delle pietre miliari nella storia dell'arte e che attualmente sono esposte nel museo d'arte sacra presso la Collegiata.
Il palazzo duecentesco non è un "semplice" museo nell'accezione più classica del termine: dall'arte sacra, alla parte archeologica, alla ceramica, è lo stesso palazzo ad essere la prima, vera, opera d'arte. Un forziere ricco di gioielli, che già di per sé rappresenta un oggetto prezioso, di valore inestimabile.
Un caleidoscopio di forme, di ritrovamenti, di reperti ricchi di storia. L'edificio risale alla prima metà del XIII secolo, si sviluppa su tre piani che hanno restituito, nel corso dei lavori di restauro tesori inestimabili di pittura, di archeologia e, in genere, informazioni storiche sull'intero abitato di Asciano.
La struttura museale è divisa su tre piani: al piano terreno trovano spazio le strutture complementari al museo con bookshop, sala convegni, punto informatico di collegamento con la rete dei musei della provincia di Siena e spazi di relax in cui sono esposti i numerosi reperti rinvenuti all'interno del palazzo nel corso dei lavori di restauro.
Al primo piano del museo seguie inoltre un percorso cronologico, con l'esposizione di opere del Maestro dell'Osservanza, Giovanni Pisano, del Valdambrino e Ambrogio Lorenzetti. Salendo al secondo piano troviamo le opere che sono state conservate fino al 1952 nell'ex oratorio della Compagnia della Croce: paramenti sacri e pittura del '500- '600, da Rutilio Manetti a Bernardino Mei.
Sempre al secondo piano inizia la parte archeologica del museo che si chiude al terzo piano: i reperti provengono dal tumulo del Molinello, dalla necropoli di Poggio Pinci e dall'area archeologica di Campo Muri, in ordine topografico. Urne cinerarie, vasi, coppe, fibule, monili oltre alla parte archeologica che rappresenta un percorso di notevole importanza per conoscere la storia antica del territorio.


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Autore Fabio Montagnani
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Ultimo aggiornamento il 1 Giugno 2017
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