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Cortona

A Cortona "Guidoriccio da Fogliano: il mistero dei Bozzetti Invisibili"

EVENTO-MOSTRA COLLATERALE
Cinque bozzetti inediti


Le cinque pergamene dipinte a tempera scoperte in Sicilia e ora in un'importante collezione privata, raffiguranti affreschi senesi tra cui "Guidoriccio da Fogliano", continuano a provocare curiosità e scompiglio tra studiosi e non. Pro e contro si fronteggiano da oltre vent'anni per difendere, da un lato la paternità di Simone Martini, quale autore dell'affresco raffigurante il Guidoriccio, dall'altro per conoscere la verità su di una paternità da sempre conclamata ma oggi divenuta esclusivamente dogmatica. Anche Federico Zeri, tra gli altri, si era espresso più volte asserendo la sua convinzione, basata su capisaldi iconografici, di una datazione quattrocentesca piuttosto che trecentesca degli affreschi del "Guidoriccio". Due illustri studiosi americani, il prof. Gordon Moran ed il prof. Michael Mallory (non coinvolgibili da italici campanilismi) hanno scritto un libro dove espongono i cinquantasei motivi per cui Simone Martini non può essere l'autore dell'affresco del Guidoriccio. Il libro edito da Notizie d'Arte, di non facile reperibilità, sarà disponibile a Cortona Antiquaria. L'irrisolvibilità del problema forse consiste nel fatto che se si portassero certezze per la nuova attribuzione di un'opera sino a ieri ritenuta anonima, innalzandola quindi ad opera di un grande Maestro, sia istituzioni che studiosi plauderebbero la scoperta. Lo stesso non è e non può essere per il contrario. Ma il "Mistero" rende ugualmente avvincente questa storia. Sulle pergamene alcune iscrizioni in lingua volgare, tradotte dal paleografo prof. Fabio Troncarelli, dell'università di Viterbo, portano delle firme con i cosiddetti soprannomi come "poppino" (l'ubriacone) e " Bocerius" (il cornuto). A chi si riferiscono questi coloriti epiteti? E perché vi sarebbero delimitazioni e misure sui bozzetti, se non per riportare in esatta proporzione in scala il disegno su affresco? E cosa significa l'iscrizione alle spalle del Guidoriccio "fai per un arriccio incausso" se non, con traduzione elastica, "prepara l'intonaco per la stesura dell'affresco"? Il quinto bozzetto dipinto, ultimo ma non per bellezza, che raffigura la battaglia di Val di Chiana attibuita a Lippo Vanni (1363), ritrovato insieme ai bozzetti del Guidoriccio, anch'esso, tramite gli accurati esami chimico-radiologici effettuati presso il laboratorio "Emmebici" di Roma, viene accreditato al periodo tardo medioevale. Incuriosisce il fatto che anche l'affresco di questa battaglia si trovi nel salone del Mappamondo del Palazzo Pubblico di Siena. Nessun riferimento o iscrizione, nè data o altro che possano aiutare la ricerca, tranne il supporto che risulta in pelle trattata e stirata con grande cura (cm 19,8x63,8). La questione è aperta… I bozzetti restano "Invisibili" per chi non li vuol vedere, mentre, insieme alle relative certificazioni tecnico-scientifiche attestanti l'assoluta originalità epocale degli stessi, saranno in bella mostra a Cortona Antiquaria dal 27 agosto al 12 settembre, sia per i visitatori che per studiosi e curiosi.


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Autore Fabio Montagnani
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Ultimo aggiornamento il 1 Giugno 2017
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