Girando nei Borghi Italiani

Da non perdere
Grotta del VentoLa Grotta del Vento penetra all'interno della montagna per oltre 4 Km ed è suddivisa in 5 itinerari. La visita è un'esperienza emozionante perché si tratta di una grotta ancora "viva", anzi, a tal proposito ho il dovere di far presente che durante la visita è assolutamente vietato toccare con le dita le concrezioni perché ci lasceremmo il grasso della nostra pelle che le "ucciderebbe" (il grasso farebbe scivolare l'acqua impedendole di depositare le sostanze in essa disciolte); perché è uno scenario inconsueto e fantastico, ma soprattutto perché gli accompagnatori (la visita è guidata da almeno due accompagnatori per gruppo) sono degli appassionati, amanti della speleologia, che riescono a coinvolgere il visitatore con le loro dettagliate spiegazioni che vanno dal momento della scoperta della grotta alla descrizione minuziosa dei vari ambienti e delle molteplici concrezioni.
Grotta del VentoNella Grotta del Vento (per la visita coprirsi adeguatamente perché c'è una temperatura costante di 13 gradi ed una fortissima umidità) non si trovano ambienti vasti come in altre grotte: questi sono più a misura d'uomo e taluni sono addirittura angusti, ma offrono una varietà che difficilmente si riscontra da altre parti. Si attraversano sifoni, ambienti con concrezioni calcaree che ricordano l'onice delle finestre delle antiche chiese, si costeggiano ruscelli e piccoli laghetti, si attraversano gallerie levigate dall'acqua e altre adorne di "spaghetti" che pendono dal soffitto, si ammirano stalagmiti e stalattiti che stanno crescendo da millenni poi, penetrando nella parte più interna, si raggiunge un pozzo che scende in verticale per circa 90 metri, dove il buio è talmente buio, che nemmeno un gatto riesce ad orientarsi (chi vuole può arrivare fino in fondo al pozzo scendendo lungo scalette strette e ovviamente ripide, ma non tutti lo fanno).
Grotta del Vento
La visita a questa grotta è un'esperienza unica, alla quale non si può rinunciare. Al ritorno si può approfittare dell'occasione per gustare anche la cucina tipica della Garfagnana in due ristoranti nei pressi dell'ingresso oppure, si può trovare un posto tranquillo nei boschi o lungo il torrente, ricordandosi di lasciare il posto come lo abbiamo trovato (riportiamo indietro tutto, ma proprio tutto: piatti, lattine, fazzoletti di carta ecc. ecc.).
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Parchi, Arcipelaghi, Oasi del WWF, comunità montane, grotte

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Autore Fabio Montagnani
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Ultimo aggiornamento il 1 Giugno 2017
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