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lunedì 11 maggio 2009

 

SETTE CASSETTI

Mostra personale di Claudio Evangelista

ROMA – Cargo
7 – 21 maggio 2009
Vernissage 7 maggio a partire dalle ore 19.00

I cassetti sono lo specchio dell’anima. Cosa può rivelare di noi uno sguardo casuale gettato in un cassetto? È intrigante e densa di curiosità e mistero la domanda che sta alla base della mostra personale “SETTE CASSETTI” di Claudio Evangelista, curata da Francesco Paolo Del Re e ospitata a Roma negli spazi del Cargo (via del Pigneto 20) dal 7 al 21 maggio.
L’inaugurazione della mostra ha luogo giovedì 7 maggio a partire dalle 19.00, nell’ambito della programmazione dell’aperitivo-vernice Rocketto al Cargo, locale punto di riferimento nell’isola pedonale del Pigneto, con selezioni musicali rock’n’roll.
“Sette cassetti” presenta al pubblico un ciclo di opere realizzate tra il 2008 e il 2009: sette oli su tela, che rappresentano sette ritratti di sette persone attraverso i rispettivi cassetti, e due dipinti a smalto su carta, autoritratti dell’artista, sempre in forma di cassetto.

“Il cassetto è il regno dell’accumulo, dell’ordine o della confusione – scrive il curatore Francesco Paolo Del Re –. Si affolla di cose varie, utili o inutili: cose che usiamo di frequente e teniamo a portata di mano, cose che non usiamo ma crediamo possano tornarci utili e cose che semplicemente scordiamo. È un interstizio di desiderio. Uno spazio da abitare. Forse uno schema di noi, della nostra intimità, dei nostri pensieri, del nostro modo di ragionare, di comportarci e di usare gli oggetti. È un simulacro di casa e lo abitano oggetti come organi e tessuti all’interno di un corpo. Proprio come un corpo, un cassetto vive di una vita interna, intima, segreta, affascinante, che forse possiamo spiare, dandocene l’occasione e usando la dovuta attenzione. Lo sguardo del pittore-voyeur è uno sguardo umano, non impersonale, si proietta dall’alto verso il basso. È lo sguardo di qualcuno che guarda per curiosare o cercare o entrambe le cose insieme, registrazione di un ritrovamento casuale, che ripetiamo infinite volte nel corso di una vita senza darvi peso. È un occhio, quello dell’artista, che filtra, sceglie, si appassiona, segue appetiti, come è proprio della sua produzione di immagini trasformate in ricombinazioni di forme pittoriche. Ma la rappresentazione di Claudio Evangelista non vuole essere oggettiva e naturalistica. I suoi cassetti perdono infatti tridimensionalità e volumetria per offrirsi al visitatore della mostra come immagine bidimensionale, appiattita. Espediente, questo, per collezionare campiture di colore, porzioni di percezione selezionate nel flusso casuale dell’esistenza solo perché racchiuse tra le quattro pareti di un cassetto”.

INFORMAZIONI TECNICHE:
TITOLO: SETTE CASSETTI
A CURA DI: Francesco Paolo Del Re
ARTISTI: Claudio Evangelista
SEDE: Roma, Cargo, via del Pigneto 20
DATE: Dal 7 al 21 maggio 2009
BIGLIETTI: INGRESSO GRATUITO
VERNISSAGE: 7 maggio, a partire dalle 19.00
INFO: tel. 389.8060651 - aloa@claudioevangelista.it - www.claudioevangelista.it

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FILIERA CORTA: ENTRO L’ANNO DUE MERCATI DEGLI AGRICOLTORI A MASSA CARRARA

LO HA ANNUNCIATO IL PRESIDENTE PROVINCIALE TONGIANI

DOPO LA CONVENTION NAZIONALE A ROMA



Uno nascerà nella zona di costa, probabilmente a Massa. L’altro in Lunigiana, a Licciana Nardi, dentro il Castello di Terrarossa. Inaugurazione il 23.

20 mila punti vendita in tutta Italia: nasce la filiera tutta italiana.

Grande successo della convention nazionale di Coldiretti.

Vincenzo Tongiani, Presidente Provinciale Coldiretti:

“Da campo a tavola prezzi aumentano cinque volte”.



Entro l’anno due mercatini esclusivi degli agricoltori nella Provincia di Massa Carrara. Uno sorgerà nella zona di costa in un sito ancora da decidere. Probabilmente nel comune di Massa. E sarà marchiato “Campagna Amica”. L’altro in Lunigiana, all’interno del Castello di Terrrossa di Liccina Nardi con cadenza ogni 15 giorni (cinque gli appuntamenti già in programma. Inaugurazione sabato 23 maggio). E sarà firmato da “Lunigiana Amica”.

Anche all’ombra delle apuane la filiera si “accorcia” e si muovono finalmente i primi passi in direzione della rete che porterà, nel giro di pochi anni, alla nascita di ventimila mercati in tutta Italia degli agricoltori firmati “campagna amica” promossi da Coldiretti (www.massacarrara.coldiretti.it). Avamposti della vendita diretta dove acquistare prodotti provenienti dagli allevamenti e dalle coltivazioni locali per combattere la moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola, risparmiare, garantire la sicurezza a tavola e smascherare il finto Made in Italy.

La convention nazionale di Coldiretti che ha dato il via al progetto “Stop a inganni e speculazioni. Nasce la filiera agricola tutta italiana” ha impresso una forte accelerazione a livello apuo-lunigianese al progetto che ha trovato un alleato nel Governo rappresentato durante l’appuntamento al Palalottomatica a cui ha partecipato una folta delegazione di Coldiretti guidata dal Presidente Provinciale, Vincenzo Tongiani, dal direttore dell’Epaca, Emanuele Bertocchi e dal Direttore, Raffaello Betti, il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola e al Ministro per le Politiche Agricole, Luca Zaia.

“Finalmente – annuncia Tongiani - attraverso 20 mila punti vendita, tra agriturismi, ristoranti, cooperative e consorzi e mercati degli agricoltori il prodotto agricolo cento per cento italiano senza trucchi, firmato dagli agricoltori, sarà offerto attraverso la più estesa rete commerciale nazionale. Anche sul territorio stiamo lavorando per avere i primi punti vendita degli agricoltori. Ne attiveremo due entro l’anno. Uno sicuramente nella zona di costa. L’altro, che abbiamo chiamato “Il Mercato della Filiera Corta” nelle sale del Castello di Terrarossa dove ha sede Lunigiana Amica. Sarà un appuntamento con cadenza ogni 15 giorni e si potranno trovare tutti i prodotti tipici e tradizionali della Lunigiana: dall’olio extravergine di Oliva Dop alla farina di castagne Dop, dal miele Dop alle torte di erbi e ai vini fino alle cipolle sott’aceto di Treschietto, confetture miste, formaggi, verdure fresche, salumi e dolci tradizionali. Il mercatino di Terrarossa ha le potenzialità per attivare la macchina turistica e per portare in Lunigiana nuove presenze”. Obiettivo di fondo del progetto è quello di “far aumentare – ha spiegato Tongiani - quei 17 centesimi che oggi finiscono nelle tasche degli agricoltori su un euro di spesa, senza gravare sulle tasche del consumatore e, dall’altro, ridurre la forbice dei prezzi che oggi aumentano in media quasi cinque volte nel passaggio da campo alla tavola. L’altro l’aspetto molto importante – prosegue - è che i mercatini sono strumenti per collocare direttamente sul mercato i prodotti della filiera, il cui ruolo principale è soprattutto quello di comunicazione e di informazione ai consumatori dei valori distintivi ed esclusivi dei prodotti della filiera italiana firmata, prodotti che potranno trovare spazio nei canali distributivi tradizionali in Italia e all'estero”. Il piano spesa intende promuovere al giusto prezzo i prodotti tradizionali dell'agricoltura italiana. “Lavoreremo di concerto con le amministrazioni interessate – conclude Tongiani – per realizzare i mercatini degli agricoltori perché possono essere l’alternativa al modello industriale. Il compromesso qualità-prezzo non è una utopia e lo dimostreremo”.

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Più di 100 rabbini daranno il benvenuto al Papa in Terra Santa su “Haaretz” su iniziativa del rabbino Jack Bemporad

In occasione del viaggio del Papa in Terra Santa che prenderà il via domani, più di cento rabbini delle varie denominazioni firmeranno un messaggio che verrà pubblicato su una pagina del quotidiano israeliano “Haaretz” per dare il benvenuto a Benedetto XVI in Terra Santa e promuovere il dialogo tra ebrei e cristiani.

E' un'iniziativa promossa dal rabbino Jack Bemporad, direttore del Center for Interreligious Understanding (CIU) del New Jersey e docente di Studi Interreligiosi presso l'Angelicum di Roma, che lunedì 11 maggio su invito di Oded Wiener, direttore generale del Gran Rabbinato d’Israele, accoglierà il Papa nell’Auditorium Notre Dame di Gerusalemme per l’incontro con le organizzazioni per il dialogo interreligioso.

Il messaggio dei rabbini è intitolato “United in our age”, ispirandosi alla Nostra Aetate, la dichiarazione del Concilio Vaticano II pubblicata il 28 ottobre 1965 che ha costituito una svolta per le relazioni tra ebrei e cattolici.

In particolare, i rabbini citano il numero 4 del documento, che afferma: “Essendo perciò tanto grande il patrimonio spirituale comune a cristiani e ad ebrei, questo sacro Concilio vuole promuovere e raccomandare tra loro la mutua conoscenza e stima, che si ottengono soprattutto con gli studi biblici e teologici e con un fraterno dialogo”.

Rivolgendosi direttamente al Papa, la pagina pubblicata da “Haaretz” spiegherà: “In questo spirito, noi – rabbini e leader ebraici – diamo un caldo benvenuto a lei e alla sua missione di pace in Israele. Con una sola voce, siamo uniti nel nostro impegno per il dialogo interreligioso ad aprire più sentieri per una maggiore comprensione, e a riconoscere e a rafforzare continuamente l'importante rapporto tra cattolici ed ebrei in tutto il mondo”.

“E quale posto migliore per riaffermare questo impegno della Terra Santa di Israele, un luogo che entrambe le religioni custodiscono come parte di un'eredità condivisa?”, aggiunge il testo firmato dai rabbini, che termina augurando "B’shalom".

Dopo le firme, una nota dice: “Per sapere di più della trasformazione delle relazioni ebraico-cattoliche, dalla storica Nostra Aetate del XX secolo alle risorse del XXI secolo, visitare The Center for Interreligious Understanding su www.faithindialogue.org".



NOTIZIE BIOGRAFICHE JACK BEMPORAD
Il rabbino Jack Bemporad, trasferitosi a sei anni dall'Italia negli Stati Uniti per sfuggire all'Olocausto, è stato al centro di molti dei negoziati per migliorare le relazioni tra cristiani ed ebrei.
Tra le altre cose, nel 1992 ha lavorato con il Cardinale Johannes Willebrands e con il Cardinale Edward I. Cassidy per aiutare a garantire piene relazioni diplomatiche tra il Vaticano e lo Stato di Israele. Nel 1999 ha pronunciato a San Pietro un discorso alla Conferenza vaticana sulle Relazioni Interreligiose davanti a 50.000 persone, tra cui Papa Giovanni Paolo II, il Dalai Lama e leader religiosi di tutto il mondo.
Nel 2003 è stato l'autore principale della dichiarazione emessa a nome delle religioni mondiali in un simposio vaticano sulle “Risorse spirituali delle religioni per la pace”.
Per i suoi sforzi per promuovere il dialogo interreligioso ha ricevuto il prestigioso Premio Luminosa del Movimento dei Focolari e riconoscimenti dalla Fondazione Raoul Wallenberg e dalla Pave The Way Foundation.
Attualmente Bemporad è docente di Studi Interreligiosi presso l'Angelicum di Roma.

UNITED IN OUR AGE:

“Since the spiritual patrimony common to Christians and Jews is thus so great, this sacred synod wants to foster and recommend that mutual understanding and respect which is the fruit, above all, of biblical and theological studies as well as of fraternal dialogues.”
- Nostra Aetate
Second Vatican Council, 1965


To His Holiness Pope Benedict XVI:

In this spirit, we – Rabbis and Jewish leaders -- warmly welcome you and your mission of peace to Israel. With one voice, we are united in our commitment to interreligious dialogue, to opening more paths to increased understanding, and to continually recognize and strengthen the important relationship between Catholics and Jews worldwide.

And where better to reaffirm that relationship, than in the Holy Land of Israel, a place both religions treasure as part of a shared heritage.

Peace be with you,
B’shalom,

Signatures


To learn more about the transformation of Catholic-Jewish relations, from the historic 20th century Nostra Aetate to 21st century ways forward, visit: The Center for Interreligious Understanding at www.faithindialogue.org

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ANTOLOGICA SU TULLIO PERICOLI ad ASCOLI PICENO

A primavera nell’affascinante e riservata Ascoli Piceno
per la grande mostra sul paesaggio dedicata a Tullio Pericoli

La mostra dedicata a TULLIO PERICOLI (dal 23 marzo al 13 settembre) nell’ambito del FESTIVAL SAGGI PAESAGGI è un’occasione per dedicare almeno un fine settimana ad Ascoli Piceno. Ascoli la città di travertino, delle 18 chiese romaniche e dei palazzi, leggero come merletto, morbido e cangiante per il gioco mutevole di luce, città dall’atmosfera intima, dal fascino esclusivo racchiusa in un paesaggio tra i più belli d’Italia, fuori dai consueti itinerari di massa. Ad Ascoli l’aspetto più intrigante è forse l’intreccio di un doppio registro visivo ed estetico: raffinati palazzi rinascimentali e severe torri medievali (Ascoli è conosciuta anche come la città delle 100 torri: da fare la passeggiata di via delle Torri tra botteghe artigiane di ceramisti e liutai, tradizione settecentesca, quest’ultima), piazze scenografiche, veri e propri salotti cittadini come piazza del Popolo, tra le più belle d’Italia (“è una piazza e una sala al tempo stesso”, scriveva Cesare Brandi) con l’elegante loggia dei Mercanti e piccole rue dagli scorci suggestivi dove il tempo sembra rimasto fermo, vecchie botteghe artigiane e locali dal design contemporaneissimo. Ma Ascoli oltre ad essere una città di grande cultura, un luogo della memoria, è soprattutto una città del bon vivre: antiche dimore trasformate in residenze di charme, caffè storici come il Meletti, trionfo del liberty e vera istituzione cittadina dove ogni giorno per intellettuali ed artisti si rinnova il rito della lettura dei giornali di primo mattino o di un sorso della famosa anisetta più tardi, una cucina sontuosa e felice come emblematicamente sintetizzata dalla tradizione dei fritti, a cominciare dalle olive.
Oltre la preziosa e quasi segreta Ascoli Piceno, ecco però anche alcuni percorsi ancora meno conosciuti tra arte, artigianato ancora autentico, buona cucina di territorio, ottimi vini e soprattutto paesaggi di grande piacevolezza e spesso assai ben conservati.
Appena fuori il capoluogo lo sguardo si posa su ampie vallate in un continuo saliscendi di dolci colline, fino ai monti dell’Appennino, attraverso una terra fatta di campi ben arati, messi e vigneti, frutteti e casolari disseminati ovunque, borghi in cima ai colli dai quali si abbraccia insieme il mare e i monti lungo linee armoniche e morbide ondulazioni che rimandano proprio ai dipinti di Pericoli.
Un paesaggio dalla natura dolce e amica, avvolgente come impreziosita dal continuo imbattersi in piccoli, gentili, centri storici con un impianto urbano ricorrente. Quelle piccole piazze salotto, luoghi chiusi, preziose scenografie urbane ogni volta diverse e sorprendenti, metafora suggestiva di piccole comunità dai caratteri distinti. Ecco la semplicità raccolta delle piazze di Monterinaldo e Moresco. E poi l’insolita piazza triangolare di Offida, dall’asimmetrica armonia. Tra le piazze centrali e le antiche cinte murarie, talvolta anche ben conservate, come nei casi di Acquaviva Picena, Offida, Ripatransone, tante le residenze signorili, talvolta annunciate da torri come ad Ascoli. Torri e torrette ovunque, anche nei piccoli, arroccati centri storici raccolti come vere e proprie fortezze, tra alta collina e montagna e che man mano nei secoli si sono aperti verso la costa, Piccole città alte di mare poste sulle colline che gentili scendono verso la valle del Tronto, come la splendida Torre di Palme, San Benedetto Alta, Cupra Marittima, Grottammare, luogo di villeggiatura très chic dal primo Novecento con un lungomare tutto palme e oleandri e una lunga teoria di villini liberty a decorazioni floreali. Una stagione artistica particolarmente intrigante quella del liberty marchigiano da scoprire tra ville, dimore, case tra mare e collina di questa zona. Un fascino fatto di sottili eleganze.

DOVE DORMIRE
HOTEL RESIDENZA 100 TORRI
Via Costanzo Mazzoni, Ascoli Piceno
Telefono 0736-255123
Prezzi: 200 euro doppia con prima colazione
Hotel di charme a quattro stelle nato nelle scuderie di un palazzo nobiliare del ‘700. Calda atmosfera originaria e moderno design.

HOTEL PALAZZO GUIDEROCCHI
Via Cesare Battisti, 3 Ascoli Piceno
Telefono 0736-244011
Prezzi: da 70 a 160 euro con prima colazione a seconda della tipologia delle stanza
A pochi passi da Piazza del Popolo, un prestigioso albergo, elegante e suggestivo.

ALBERGO PICENO
Via Minucia, 10 Ascoli Piceno
Telefono 0736-253017
Signorile palazzo settecentesco tra Piazza Arringo e Piazza del Popolo. Antica bellezza ma anche modernità di servizi e ricercatezza.
Prezzi: doppia con prima colazione a partire da 100 euro



DOVE MANGIARE
VILLA CICCHI
Abbazia di Rosara, Ascoli Piceno
Telefono: 0736-252272
Prezzi: 35 euro vini esclusi
In una dimora del Settecento con mobili d’epoca, affreschi, decori o in giardino, cucina di tradizione assai curata. Ottimi fritti

RISTORANTE LA LOCANDIERA
Via Goldoni, 2 Ascoli Piceno
Telefono: 0736-250708
Prezzi: 23-35 euro vini esclusi
Trattoria rilassante con piatti di antiche ricette. In cucina vengono utilizzate materie prime in alternanza con le stagioni.
SHOPPING
Ceramiche Lazzarotti
Via dei Soderini 3, Ascoli Piceno
Telefono: 0736/254915
Piatti con vedute della città ma anche nature morte, calici, coppe con motivi bizantineggianti.

Ceramiche Cordivani
Via dei Cappelli 1, Ascoli Piceno
Telefono: 07367254480
Un vero artista, estroso e pieno di fantasia la stessa che si ritrova nei grandi vasi, nei piatti, nei quadri di ceramica.

Liutaio Castelli
Lungo Tronto Bartolomei 7, Ascoli Piceno
Telefono: 0736/259126
Nella sua bottega c’è ancora tutto il feeling di una tardizione ascolana che risale al Settecento

Gastronomia Migliori
Piazza Arringo 2, Ascoli Piceno
Telefono: 0736/250042
Olive di tutti i tipi: in salamoia, ripiene da friggere, già fritte, appena uscite dalla padella e servite al cartoccio.

Enoteca Regionale Vinea
Via Giuseppe Garibaldi 75, Offida (AP)
Telefono: 0736/880005

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INDRO MONTANELLI la vita, le opere, i luoghi

Dal 22 aprile al 13 settembre in mostra la vita, le opere, i luoghi del giornalista e scrittore toscano

A FUCECCHIO APRONO LE STANZE DI MONTANELLI NEL CENTENARIO DELLA NASCITA

Il mondo del giornalismo e la sua città natale hanno reso omaggio a Montanelli. Zavoli: <>

<>. Così Sergio Zavoli, presidente della commissione vigilanza RAI ha ricordato Indro Montanelli in occasione dell’inaugurazione della mostra in onore del centenario della nascita del giornalista toscano che si è aperta questa mattina a Fucecchio, nella sua città natale.

La mostra (dal 22 aprile al 13 settembre) “Indro Montanelli, la vita, le opere i luoghi”, percorso fotografico, bibliografico e documentario sul giornalista toscano, organizzata dal Comune di Fucecchio, dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del Centenario della nascita di Indro Montanelli (1909-2001) e dalla Fondazione Montanelli Bassi, intende ripercorrere la biografia di Montanelli sullo sfondo della storia del Novecento, di cui è stato uno dei massimi testimoni con i suoi numerosi reportages e i suoi libri. In esposizione fotografie, giornali, riviste, libri nella varie edizioni – anche quelle più rare - oggetti personali, lettere inedite come i pizzini scritti dal carcere alla moglie, che documentano i vari capitoli della biografia montanelliana.

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Il percorso biografico della mostra è arricchito da documenti giornalistici che illustrano lo sfondo storico entro il quale sono stati realizzati le immagini e i testi presentati, oltre agli arredi dei due studi che il giornalista aveva a Milano e a Roma e che sono stati trasferiti a Fucecchio dopo la sua morte.

Gli incontri

Al percorso biografico si affiancano altre sequenze in grado di illustrare non soltanto le numerose opere prodotte da Montanelli nelle varie forme espressive e di comunicazione (teatro, cinema, televisione), ma anche le relazioni personali e professionali da lui intrattenute nel corso del XX secolo. Un ampio spazio è, infatti, pertanto riservato agli “Incontri”, con foto e filmati dedicati alle personalità del mondo politico, culturale e dello spettacolo.

Una sezione è dedicata a ritratti e caricature di Montanelli eseguiti da noti artisti e vignettisti, come Forattini, Fremura, Guttuso, Caruso, Manzi, Pericoli e altri.

I libri

Ancora uno spazio speciale è riservato ai “libri di Montanelli” accompagnati da dediche, da lettere o biglietti autografi di cui sarà esposta una selezione per documentare le relazioni personali intrattenute da Montanelli e dalla moglie Colette Rosselli.

La città natale

Infine il rapporto tra Montanelli e la sua città natale con la presentazione dei documenti fotografici e video che ricordano le visite del giornalista a Fucecchio e i luoghi della città e del territorio, a cui Montanelli era particolarmente legato: il centro storico, le colline delle Cerbaie e il Padule.

Il francobollo speciale e l’accordo con RAI teche

In occasione della presentazione della mostra è stato effettuato l’annullo speciale del francobollo commemorativo del Centenario emesso da poste italiane, ed è stato presentato la convenzione con la quale Teche Rai affida alla Fondazione Montanelli Bassi copie dei materiali audiovisivi relativi a Indro Montanelli conservati negli archivi Rai.

La mostra è aperta dal mercoledì al venerdì 10-13 e sabato e domenica, 10-13/16-19. Per tutte le informazioni www.centenariomontanelli.it.

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TUTTO IL GUSTO DELLA TRADIZIONE CON SAPORI DELLE CRETE

COMUNE DI ASCIANO
Provincia di Siena

Dal 25 aprile al 21 maggio torna l’appuntamento con la manifestazione dedicata ai prodotti locali
TUTTO IL GUSTO DELLA TRADIZIONE CON SAPORI DELLE CRETE
Carciofo protagonista di “Chiusure in piazza” e stands dedicati al pecorino tra gli appuntamenti.
Possibilità di trekking per grandi e piccini e “Gusti di Creta” nei ristoranti

I sapori, i profumi e i prodotti tipici delle Crete Senesi scendono in piazza per quattro weekend per deliziare cittadini e turisti di Asciano e del suo territorio. Tutto è pronto per “Sapori delle Crete Senesi”, la tradizionale manifestazione organizzata dall’amministrazione comunale con lo scopo di promuovere e valorizzare i prodotti tipici di questo angolo di Toscana, su tutti il pecorino delle Crete e il carciofo di Chiusure.
Dal 25 aprile al 21 maggio saranno dunque Chiusure, Arbia e Asciano ad accogliere un ricco calendario di appuntamenti tra mercatini, degustazioni, escursioni, mostre e spettacoli musicali e di intrattenimento.
Ad inaugurare la manifestazione, sabato 25 e domenica 26 aprile, appuntamento con “Chiusure in piazza” per celebrare tutto il gusto, la tradizione e la cultura racchiusi nel rinomato Carciofo di Chiusure. Per l’intero weekend l’associazione “Il Castello di Chiusure” apre lo stand gastronomico ed il mercatino di prodotti agroalimentari dove sarà possibile gustare il tradizionale carciofo di questo piccolo borgo che si erge tra calanchi e biancane. Giochi, mostre, poesia e musica in strada faranno poi da cornice fino a sera. Da non perdere, sabato 25 aprile alle 16.30, “Versi e controversi”, sonetti e improvvisazioni in versi della Compagnia Aresteatro e del Laboratorio del sonetto a cura di Francesco Burroni e, a partire dalle 18, “Giochi…di sapori” in un prezioso abbinamento del gusto tra carciofo e vino a cura della Fisar delegazione Valdichiana. Per la giornata di domenica 26 aprile appuntamento dalle 15 con l’esibizione del corpo bandistico della Società Filarmonica Giuseppe Verdi di Asciano e, dalle 15, “Una piazza in gioco”, animazioni di piazza e giochi artigianali per tutte le età a cura dell’associazione “Il Giuggiolo – Ingegneria del Buon Sollazzo”. Ancora divertimenti d’altri tempi protagonisti poi dalle 17.30 quando andrà in scena “Giochi di sapori…a misura di bambino. La merenda della nonna e i suoi racconti”.
Si rinnova poi l’appuntamento con il trekking alla scoperta degli angoli più nascosti ed affascinanti delle crete senesi. Sabato 25 aprile (ore 10) sarà infatti possibile una piacevole camminata dal centro di Asciano fino al cuore della festa a Chiusure ripercorrendo anche le tracce dei pastori. Domenica 26 aprile (ore 10) Mini trekking: Darwin a Chiusure, in occasione del bicentenario della nascita del grande naturalista inglese, una facile passeggiata a misura di bambino per scoprire i segreti naturali che si incontrano nelle Crete.
Domenica 3 maggio “Sapori delle Crete” si sposta ad Arbia, dove, a partire dalla mattina, i vicoli del paese saranno allietati dal mercatino straordinario in occasione della festa di Sant’Isidoro. Domenica 10 maggio appuntamento invece ad Asciano per una serie di eventi dedicati al re dei sapori del territorio: il pecorino delle Crete. A partire dalle 9 invaderanno corso Matteotti i banchi dedicati ai rinomati formaggi e ai diversi prodotti tipici del territorio grazie ad un’edizione speciale del Mercatino delle Crete. Da non perdere poi “La filiera del cacio: il prodotto”, una dimostrazione della lavorazione del formaggio dalla materia prima al prodotto finito. Nel pomeriggio (ore 17,30) è in programma “Giochi di…sapori”, degustazione guidata di pecorini e caprini delle Crete senesi abbinati ai vini locali.
Sapori che sposano la cultura ad Asciano con appuntamenti sabato 9 maggio alle 16 al Museo Cassioli con “Al Museo con Sherlock Holmes. Lettura animata per ragazzi” e sabato 16 maggio alle 16.30 al museo di Palazzo Corsoli con la tavola rotonda “Gli affreschi allegorici dell’antico Palazzo Bandinella ad Asciano”
Per l’intera durata della manifestazione, inoltre, grazie alla collaborazione dell’amministrazione comunale con Biancane S. C., Fisar – delegazione Valdichiana e i Ristoranti aderenti, sarà possibile degustare le “Crete a Tavola” nei cinque ristoranti che, ciascuno una sera a settimana, proporranno speciali menu a base di prodotti del ricco paniere delle Crete Senesi. (23 e 29 aprile – 7, 14 e 21 maggio)
Tra gli appuntamenti a corredo dell’edizione 2009 di “Sapori delle Crete” per grandi e piccini domenica 25 aprile e 11 maggio sarà possibile attraversare l’incantevole paesaggio delle Crete Senesi a bordo delle littorine d’epoca del Treno Natura.
Info:BiancaneServizi al Turismo
Tel. 0577 718811 – biancane@inwind.it

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Belen Rodriguez debutto canoro alla Capannina di Forte dei Marmi

Per la 24enne argentina tanto entusiasmo e ressa in stile dolce vita

“ Le foto con Fabrizio Corona alle Maldive? Faccio l’amore più volte al giorno perché mi piace e non devo certo vergognarmi di questo. A vergognarsi dovrebbero essere coloro che pubblicano momenti assolutamente privati di una coppia”

Un’entusiasmante ressa in stile “ dolce vita” per la star del momento, Belen Rodriguez. La 24enne argentina, protagonista dell’ultima edizione dell’” Isola dei Famosi” e ancora di “ Scherzi a Parte”, reginetta del gossip nazionale – vedi le ultime foto dalle Maldive pubblicate da vari rotocalchi che la ritraggono nuda in atteggiamenti più o meno espliciti con il compagno Fabrizio Corona – è stata l’attrazione assoluta della serata di venerdì 24 aprile alla Capannina di Forte dei Marmi. Nel locale che ha fatto la storia della Versilia by night , Belen ha così esordito come cantante, esibendosi in un mini-concerto live accompagnata da Ilaria e i For You. Una perfomance vocale su 5 brani “latineggianti” che, come da intuizione di patron Gherardo Guidi, hanno entusiasmato i presenti: Belen, infatti, oltre ad avere in dote un fisico esplosivo ed una bellezza da copertina, ha qualità canore indiscusse, come del resto aveva già dimostrato durante alcune sue recenti partecipazioni su piccolo schermo. Il prima e il dopo concerto è stato invece caratterizzato da una sorta di assalto al camerino da parte dei fans che, supportati da telefoni e macchine fotografiche hanno tentato in vario modo di avvicinarsi a Belen che nel frattempo si attardava per rispondere alle domande di rito dei giornalisti.” Dopo l’Isola e Scherzi a Parte cosa mi aspetto? So accontentarmi: vivo un momento splendido e non voglio esagerare.. Di certo tornerò a recitare nel film di Natale con De Sica. La musica? Una passione vera: l’idea di cantare alla Capannina mi ha reso fin dal primo momento piacevolmente nervosa. Questo è un locale che travalica il mito. Adoro il rock, quello melodico. Da qui a parlare di una nuova carriera, però ce ne corre. Non voglio precludermi niente e poi mi piace molto fare televisione”. Belen Rodriguez ha poi replicato a chi ha commentato con durezza la pubblicazione delle sue foto, dalle Maldive, con Corona. “ Perché dovrei vergognarmi? Fare l’amore è una cosa normale. A me piace farlo più volte al giorno, che male c’è. Il male, la perversione, sta in chi ti segue per migliaia di km, si nasconde e poi ti fa gli scatti in un ambiente tuo, privato. Ecco, sono queste le persone che dovrebbero vergognarsi, non la sottoscritta. Se Fabrizio si è accorto della presenza dei fotografi? A dire la verità li ho visti io: fotografi che poi erano lì per Kate Moss, non per noi. Kate Moss che, a qualche decina di metri, faceva sesso con il suo compagno, sempre in un contesto assolutamente privato dove tu non puoi andare a curiosare”. “ Ho 24 anni, mi piace divertirmi e, ripeto, fare l’amore – ha aggiunto Belen - come e quanto voglio. La morale andrebbe fatta a chi fa le foto,a chi le pubblica, non a chi ne è vittima. Il mio rapporto con Fabrizio Corona? Splendido, ma sono giovane e non ho di certo voglia di pensare a qualcosa di impegnativo. La Versilia? Ho amici in zona, è un posto meraviglioso, dove tornerò a breve in vacanza”. E dove ancora, perché no, potrebbe essere una delle protagoniste della grande festa di compleanno per gli 80 anni della Capannina, che saranno celebrati durante la prossima stagione estiva.

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DEMETRA 2009

Capezzano Pianore (Lu), 22-24 maggio 2009

42° “Mostra della fragola, dei fiori e dei prodotti della nostra terra”



IN MOSTRA 180 ORTICOLTORI VERSILIESI

DEMETRA 2009, L’ORTO DI GUERRA TORNA DI MODA

GRAZIE AD OBAMA E AL PAPA

L’AGRICOLTURA FAI DA TE,

DEMETRA REGNO DEGLI ORTI DOMESTICI NELL’ANNO DELLA CRISI



Alla 42° Demetra a Camaiore l’orto si trasferisce su terrazzi e balconi.

Tra risparmio e hobby tre cittadini su dieci ne hanno uno.

E’ boom di alberelli da frutto e piante aromatiche.

530 aziende tra Camaiore, Viareggio, Massarosa e Pietrasanta distribuite su poco più di 100 ettari: 70 in serra. 30 a pieno campo.

Camaiore capitale agricola della Versilia con 250 imprese.



Alla 42° edizione di Demetra, la “Mostra della fragola, dei fiori e dei prodotti della nostra terra” che si terrà a Camaiore, a Villa Le Pianore, dal 22 al 24 maggio, tornano di moda gli orti domestici. Pomodori, insalate, zucchine, melanzane, spinaci e gli ortaggi tipici della dieta mediterranea, ma anche alberelli da frutto come meli e peri, ed erbe aromatiche come mente, basilico e rosmarino, tornano a conquistarsi un piccolo spazio nei giardini, terrazzi e negli angoli della casa. L’orto si trasferisce dentro le mura domestiche e trova posto nella quotidianità di tre cittadini su dieci – secondo una recente indagine – che dedicano parte del tempo libero al giardinaggio e alla cura dell'orto dove raccogliere frutta, ortaggi o aromi da portare in tavola, come misura antistress, per passione, per gratificazione personale o anche solo per risparmiare. L’orto domestico può aiutare a risparmiare, ma può essere anche un delizioso hobby post-lavorativo.

Dimenticati dopo il boom del dopo guerra quando erano chiamati “orti di guerra” (o ancora orti della sopravvivenza), la crisi economica e l’esigenza di “ottimizzare” le risorse del portafogli, stanno riportando al centro dell’attenzione, e dell’economia famigliare, gli orti fai da te. Ma non è, fortunatamente, solo una questione di portafogli e di bottega. Spinti dal modello Barak e Michelle Obama (anche nei Giardini Vaticani ne nascerà uno come anticipato dall’Osservatorio Romano) che con l’arrivo della primavera stanno coltivando un orto biologico nel giardino della Casa Bianca con l’obiettivo di mangiare sano e di educare i ragazzi al consumo di cibi sani, in un momento in cui l’obesità è divenuta un problema nazionale.



La mostra, organizzata dal Comune di Camaiore con il contributo della Banca del Credito Cooperativo e la collaborazione con Mercato dei Fiori di Viareggio, del Mercato Ortofrutticolo di Camaiore, delle organizzazione agricole Coldiretti, Cia e Unione Agricoltori, sarà in questo 2009, anche il regno degli orti domestici, oltre che dei fiori e della fragola, dei prodotti tipici e dei vini. Demetra punta infatti a valorizzare lo straordinario patrimonio orticolo e promuovere ortaggi e frutti “naturali” rigorosamente legati alla stagionalità e alle produzioni locali che trovano sempre più posto nell’orto di casa. In vetrina negli stand e negli spazi allestiti all’interno ed esterno della Villa, insalate, zucche e zucchine, patate e ravanelli, carote e pomodori, cipolle e cipolline, con relative piante bio e non, e ancora alberelli da frutto, olivi, e erbe officinali ben rappresentante “frutto” del lavoro di oltre 180 aziende orticole in rappresentante delle 530 aziende censite su oltre 100 ettari (70 in serra, e poco più di 30 a pieno campo) tra Viareggio Massarosa, Pietrasanta e Camaiore a cui spetta – statistiche alla mano (vedi scheda) il primato orticolo con 250 unità che hanno nel mercato “Ortofrutticolo di Camaiore” lo sfogo principale delle loro produzioni. Seguono poi Massarosa con 110 aziende distribuite su 20 ettari di cui 15 in serra, Viareggio con 100 aziende su 20 ettari(15 in serra e 5 in campo), e Pietrasanta con 70 aziende su 13 ettari (5 in serra e 7 in campo).

Non solo fiori e fragole, a Demetra dal 22 al 24 maggio in mostra il miracolo moderno degli orti domestici.

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LE STANZE DEL CARDINALE


Caravaggio, Guido Reni, Guercino e Mattia Preti per il Cardinale Pallotta
CALDAROLA (MC) Palazzo dei Cardinali Pallotta

23 maggio – 12 novembre 2009

Rivivono le passioni di un collezionista colto e raffinato: opere di pittori
di prima grandezza riportano ai fasti seicenteschi un’antica dimora.

Il sogno di bellezza del Cardinale Giambattista Pallotta, fine politico
della Roma barocca e Legato Pontificio in Emilia, fa splendere Caldarola, autentico gioiello di architettura e urbanistica, con la ritrovata luce
della pittura di Caravaggio, Guido Reni, Guercino, Mattia Preti,
Giovanni Lanfranco, Carlo Maratta, Domenichino, Annibale e Ludovico Carracci.

Ridare dopo quattrocento anni un volto, una forma e un cuore a una “scomparsa” collezione di mirabili dipinti, resa preziosa dalla presenza di grandi nomi della pittura barocca e ammirata al tempo dalla regina Cristina di Svezia e dal principe Casimiro di Polonia. Una collezione dispersa e smembrata dagli eredi per sanare la grave situazione debitoria che premeva alla morte del suo creatore, il Cardinale Giambattista Pallotta, avvenuta nel 1668.
Non è una storia come tante, quella presentata al pubblico da una nuova prestigiosa mostra curata da Vittorio Sgarbi a Caldarola (Mc), che si annuncia come un evento espositivo di prima grandezza nell’ambito dell’offerta di una regione, le Marche, sempre più attenta alla valorizzazione del suo patrimonio artistico, storico e culturale.
La mostra “Le stanze del Cardinale. Caravaggio, Guido Reni, Guercino e Mattia Preti per il Cardinale Pallotta”, catalogo SILVANA Editoriale, il cui Comitato Scientifico è presieduto da Denis Mahon e vede presenti tra gli altri Lorenza Mochi Onori, Livia Carloni, Stefano Papetti, con il coordinamento di Liana Lippi, è promossa dal Comune di Caldarola in collaborazione con la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico delle Marche e il contributo di Regione Marche, Provincia di Macerata e Fondazione Carima. La mostra si tiene sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
L’evento è destinato a fare di Caldarola un nuovo, intrigante “caso” artistico, dopo il successo, nel 2007, dell’esposizione dedicata a Simone De Magistris.
“Dal punto di vista della curiosità, dell’originalità e dell’importanza, questa mostra sarà un evento travolgente, di portata internazionale straordinaria – dichiara Vittorio Sgarbi -. Per la levatura dei pittori e per il sentimento di risarcimento che la muove, questa iniziativa è una delle più importanti mai fatte nelle Marche. Enorme è la soddisfazione di vedere tornare capolavori di maestri come Caravaggio nel luogo dove sono stati ospitati per la capacità formidabile del gusto collezionistico della famiglia Pallotta. Tutta l’Italia potrà vedere nelle Marche e in Caldarola un luogo dell’anima, dove ritrovare alcune tra cose straordinarie che l’arte italiana ha prodotto”.
Non è una quadreria come tante, quella che ha allietato le giornate del Cardinale Giambattista Pallotta nella sua superba dimora caldarolana, che fa ora da preziosa cornice all’esposizione così come era nell’antichità scrigno di tesori pittorici. A fare la differenza rispetto alle normali vicende dell’evoluzione delle collezioni d’arte storiche è il calibro dei pittori amati dal porporato, i maggiori artisti del Seicento, che vengono riuniti grazie a un attento lavoro di ricerca documentaria effettuata a Roma, Bologna e Caldarola e fatti rivivere grazie a importanti interventi di restauro, per restituire al pubblico di oggi il fasto di una stagione artistica di eccellenza.
A fare da collante fra le varie figure ed esperienze pittoriche che si ritrovano ad abitare le stanze di una memoria collezionistica finalmente ricomposta, si intravede il sogno di grandezza di un Cardinale, fine politico della Roma barocca e Legato Pontificio in Emilia. Raffinato e colto collezionista di opere d’arte, che amava il bello, il fine mecenate creò una piccola Roma in provincia di Macerata, tra antichi castelli e dolci colline verdeggianti, facendo di Caldarola un centro nevralgico della cultura manierista marchigiana. I dipinti commissionati dal mecenate ai più apprezzati artisti del suo tempo erano amorevolmente riuniti in una quadreria che impreziosiva il palazzo di Caldarola, simile a una vera e propria corte principesca, facendone uno dei pochi edifici marchigiani in grado di rivaleggiare, per il fasto e la ricchezza degli arredi, con i palazzi principeschi dell’Urbe. Grazie alla prodigalità del Pallotta, il palazzo di Caldarola ha ospitato illustri personaggi che percorrevano la strada fra Roma e Loreto, meta nel Seicento di pellegrinaggio: a sostare nelle stanze del Cardinale e ad ammirare la sua splendida collezione sono stati, tra gli altri, la regina Cristina di Svezia, il principe Casimiro di Polonia e i cardinali Barberini.

L’assetto originale della collezione contava più di cinquanta dipinti che la mostra riporta a Caldarola nella seducente cornice del Palazzo dei Cardinali Pallotta. Laddove non è stato possibile individuare con certezza le opere effettivamente appartenute al prelato marchigiano, si è scelto di esporre tele del medesimo autore e dello stesso soggetto di quelle elencate negli inventari, al fine di restituire al visitatore la suggestione dell’intera raccolta.
Sono oltre sessanta le opere in esposizione, prestate da vari musei e collezioni private italiane e straniere. Fra tutti si distinguono i pennelli di Caravaggio, Carlo Maratta, Giovanni Lanfranco, Mattia Preti. Di Caravaggio la raccolta Pallotta vantava due dipinti da stanza, un san Francesco e una Maddalena, lascito arrivato probabilmente al nipote dal Cardinale Evangelista, che ebbe dei rapporti con Caravaggio per la realizzazione della “Madonna della serpe” per la Basilica di San Pietro.
La raccolta Pallotta illustra, inoltre, in modo esauriente gli sviluppi della scuola seicentesca bolognese, con la quale il colto e brillante protettore di artisti intratteneva uno stretto rapporto in virtù della sua attività di diplomatico papale a Ferrara. Tornano ad animare le stanze del Cardinale pittori come Guido Reni, Annibale e Ludovico Carracci, Guercino, Domenichino, Elisabetta Sirani.
A permeare la collezione è anche un gusto raffaellesco, di cui sono testimonianze importanti alcune copie del Maestro urbinate e la presenza di straordinarie pitture di Benvenuto Garofalo. Oltre a una figura di spicco della pittura marchigiana come Giovan Francesco Guerrieri, degne di menzione sono anche tele di Giovan Battista Salvi detto Sassoferrato, Gaspar Dughet, Girolamo Muziano, Girolamo Buratti, Jan Gerritsz Van Bronckhorst, Simone Cantarini detto Il Pesarese, Alessandro Tiarini, Pietro Paolo Bonzi, Francesco Bassano, Denis Calvaert.

Un’impegnativa campagna di restauri ha restituito alle tele una migliore condizione di leggibilità. Fiorisce di nuova freschezza, per esempio, la “Madonna in gloria” di Carlo Maratta, opera conservata nelle Marche, della chiesa dei Caracciolini di San Ginesio. Si fa ammirare, inoltre, con occhi nuovi in virtù di un completo restauro anche la grande tela di Guercino raffigurante la “Cacciata dei mercanti dal tempio”, in prestito dalle raccolte comunali genovesi di Palazzo Rosso, dove è confluito un nucleo consistente dei dipinti Pallotta, passati già nel Seicento presso la collezione dei conti Grassi di Bologna e successivamente in quella dei marchesi Brignole Sale di Genova. In quest’opera di Guercino, nel flagello con cui Gesù allontana i profanatori del luogo sacro, può cogliersi un riferimento diretto allo stemma del cardinale. Giunge sempre da Genova anche il dipinto di Mattia Preti scelto come immagine simbolo della mostra, la “Liberazione di Olindo e Sofronia”; il tema è tratto dal canto 11 della Gerusalemme Liberata, che rivela l’interesse del dotto Pallotta per i soggetti letterari nei quali si esprime il compiacimento per la bellezza muliebre.

Non una sede qualsiasi quella della mostra, come si diceva, bensì un eccezionale gioiello architettonico di Caldarola, un Palazzo in cui attraverso il linguaggio pittorico e architettonico si esprime lo spirito della Controriforma. Uno spazio di straordinario fascino nel cui impianto architettonico è disegnata la stessa piazza antistante in un’ideale composizione, armonica ed unitaria, un complesso di eccezionale rilievo ulteriormente esaltato dalla mostra stessa.
Splendida la Stanza del Paradiso, la cui frescatura continua ad animare dibattiti e querelle sull’attribuzione. Un piccolo gioiello quasi nascosto e remoto, luogo di meditazione del Cardinale, dove la realtà si sublima nella favola: un paesaggio altamente lirico con una flora e una fauna esotiche e scene di caccia animate da cavalli impennati, levrieri, volatili, cacciatori. Colori vivi, festoni e puttini animano una narrazione vivace e piena di slancio, per molti versi ispirata alla decorazione di Palazzo Farnese a Caprarola e che lascia intravedere non poche citazioni dal Cavalier D’Arpino.


La somma di € 0,50 di ogni biglietto di ingresso alla mostra sarà devoluta al restauro di un’opera segnalata dalla Soprintendenza ai Beni Culturali della Regione Abruzzo, affinchè si possa contribuire a riportare al loro splendore beni culturali danneggiati dal sisma del 6 aprile. 

INFO TECNICHE
LE STANZE DEL CARDINALE
Caravaggio,Guido Reni, Guercino e Mattia Preti per il Cardinale Pallotta
Caldarola, Palazzo dei Cardinali Pallotta - 23 maggio / 12 novembre 2009
(Inaugurazione 22 maggio ore 17.00)

CATALOGO SILVANA Editoriale

SITO
www.lestanzedelcardinale.it

PRENOTAZIONI MOSTRA
Numero Verde 800255525 / Tel. 0733-903707
info@lestanzedelcardinale.it
www.lestanzedelcardinale.it

ORARI
23 maggio – 13 settembre:
lunedì mattina chiuso – 15.00/19.00
da martedì a venerdì 10.00/13.00 – 15.00/19.00
sabato, domenica e festivi 10.00/19.00

14 settembre – 12 novembre:
lunedì mattina chiuso – 15,00/18,30
da martedì a venerdì 10.00/13.00 – 15.00/18,30
sabato, domenica e festivi 10.00/19.00
La biglietteria chiude 30 minuti prima.
BIGLIETTI (comprensivi di guardaroba)
- Intero                    Euro 7,0- Ridotto e gruppi   Euro 5,00
Gruppi (minimo 15 persone) maggiori di 65 anni, titolari di convenzioni, universitari con tesserino e militari, possessori Carta Musei Marche, possessori di apposite convenzioni e coupons
- Ridotto speciale scuole e residenti comune di Caldarola Euro 3,00

- Gratuito
minori di 6 anni, insegnanti accompagnatori, giornalisti con tesserino, disabili e accompagnatore, enti prestatori e personale ministero BAC.

AUDIOGUIDE Euro 3,00

Visite guidate mostra e città (su prenotazione)
Scuole e Gruppi (massimo 25 partecipanti) € 60,00
In lingua (massimo 25 partecipanti) € 100,00

Fuori dalle Stanze
Invito al viaggio nella terra dei castelli

La mostra LE STANZE DEL CARDINALE è una suggestiva occasione per scoprire il piccolo centro di Caldarola nel cuore della provincia di Macerata, ai confini con i Monti Sibillini e per farsi sorprendere da quelle che sono le bellezze di una cittadina che nel XVI secolo fu più che mai vicina a Roma.
La struttura del vivace borgo di Caldarola, ricco di testimonianze romane e medievali, con un’urbanistica completamente diversa da tutti i paesi vicini, influenzata da quella che fu l’opera del Cardinale Evangelista Pallotta, vicino a Sisto V e all’intensa attività sistina di Roma, sfrutta una piccola pianura alla destra del fiume Chienti per collocarsi a scacchiera unitaria lasciando il segno di un’epoca di avanzato progresso e di raffinato gusto.
La piazza, il porticato che la cinge da due lati, la collegiata di S. Martino, i palazzi nei due fianchi, il piccolo antico teatro “bomboniera”, le quattro vie che dalla piazza salgono ortogonalmente alla facciata del palazzo comunale verso il castello sono gli elementi architettonici che compongono lo scenario della mostra nonché del borgo animato da secoli da una coloratissima festa, la “Giostra de le Castella” che si svolge la prima e seconda domenica di agosto.
La mostra LE STANZE DEL CARDINALE è allestita negli straordinari spazi del Palazzo dei Cardinali Pallotta, appunto, ma idealmente, continua anche oltre, soprattutto attraverso le chiese del territorio circostante dove troviamo pale d’altare e affreschi.
A tutti coloro che si spingono nel territorio marchigiano alla scoperta dell’arte, della natura e dell’enogastronomia è doveroso suggerire un giro per i castelli di Caldarola (entro un raggio di due, tre chilometri dal centro storico) anche per l’intrinseca bellezza dei siti. Primo tra tutti all’interno del centro di Caldarola il Castello Pallotta (da pochissimo riaperto al pubblico dopo una chiusura di 5 anni per restauro), che dall'alto del colle si impone con l'armonia di una costruzione rinascimentale prendendo il posto delle modeste abitazioni dove una volta aveva dominato il castrume feudale. Appena fuori l’abitato di Caldarola, ecco Croce, una fortificazione del XIII secolo che come particolarità ha il fatto che la sua forma a V coincide perfettamente con la cinta muraria e all’interno della quale vi è la porta d’ingresso a sesto acuto. Ci si sposta poi a Pievefavera, sorta in epoca romana come stazione di posta, grazie alla felice posizione geografica e situata lungo la strada di congiunzione tra la Flaminia e la trasversale che univa Urbs Salvia ad Ancona, con uno schema a lisca di pesce, circondato da ben tre cinte murarie con portali a sesto acuto. Tra le meglio conservate e a forte impatto paesaggistico, Vestignano del IX - X sec, modificata nel tempo dai Duchi da Varano di Camerino e pervenuta a noi nelle sue strutture portanti rappresentando un valido esempio di arte castellare. In ultimo, ma non per bellezza ed importanza, Valcimarra, testimonianza concreta e visibile della presenza dei monaci Benedettini nel territorio caldarolese, con il rudere della monumentale facciata della Abatia Sancti Benedicti de crypta saxi Latronis, la quale si erge ancora maestosa, seppure mimetizzata tra la vegetazione, appoggiata ad una roccia sovrastante.
Per gli amanti della natura e della vita all’aria aperta, molte le occasioni per scoprire camminando una natura ancora intatta fatta di boschi, fiumi e piccoli laghetti quali il lago di Pievefavera a pochi passi dall’abitato di Caldarola, ideale per il canottaggio e quello di Fiastra. Da non perdere le terme di Sarnano, le più importanti nelle Marche. Non dimentichiamo, infine, che siamo a pochissima distanza dal Parco Nazionale dei Sibillini con 70.000 ettari di territorio, una fittissima rete di percorsi di trekking, sentieri montani segnalati e passeggiate in bicicletta e a cavallo (maneggi a Sarnano e a Serrapetrona) nell’alta valle del fiume Potenza.
Molte anche le tentazioni golose, lungo il percorso: questa è una terra, infatti, ricca di formaggi e salumi d’eccellenza (uno per tutti il ciauscolo che ha anche ottenuto l’IGP), gamberi di fiume, selvaggina e funghi. Da non sottovalutare l’aspetto del turismo enologico: non a caso il Montaigne nel suo Viaggio in Italia parlava di “un pranzo a Caldarola conclusosi con ottimo vin cotto”. E’ in questa zona (tra Caldarola, Serrapetrona e Tolentino), che si produce uno dei migliori vini DOC delle Marche, la Vernaccia, famoso vino spumante naturale rosso, prodotto con vitigno autoctono da uve raccolte tardivamente. Senza dimenticare, inoltre, il Verdicchio di Matelica (oggi è considerato uno dei più grandi vini bianchi d’Europa). A questo punto non resta che segnalare una sosta gourmet: torniamo al Castello di Vestignano per varcare la soglia del “Picciolo di Rame”, un piccolo ristorante all’interno di un frantoio del 1500 tutto pietra e legno dove in un’atmosfera intima e raffinata il patron ci proporrà un menù d’epoca ispirato addirittura alle ricette cinque-seicentesche degne della tavola del Cardinal Pallotta:

DOVE DORMIRE
HOTEL RISTORANTE TESORO
via G, Matteotti CALDAROLA
Tel. 0733/905830 www.hoteltesoro.it
Comfort moderno con vista sul castello e i boschi
Doppia con prima colazione Euro 58

ALBERGO RISTORANTE DA SANDRO
Piazza XXIV Maggio 1 CALDAROLA
Tel. 0733-905183
Familiare e semplice a due passi dalla mostra. Cucina casalinga
Doppia con prima colazione Euro 60

B&B IL NIDO DEL CUCULO
Via Colcù 12 CALDAROLA
Tel. 0733/905555, www.ilnidodelcuculo.it
Piccola e accogliente residenza nel cuore del centro storico con vista sul Castello
Doppia con prima colazione Euro 50

AGRITURISMO “IL FRUTTETO”
C.da Acquaviva CALDAROLA
Tel. 0733-905317
Bella casa di campagna sulle colline. 5 stanze
Doppia con prima colazione Euro 60


DOVE MANGIARE
RISTORANTE IL PICCIOLO DI RAME
Castello di Vestignano CALDAROLA
Tel. 348/3316588
Indispensabile prenotare per una serata con ben dodici portate spaziando in un menù d’epoca di tradizione locale.
Costo medio vini esclusi Euro 26 euro.

RISTORANTE L’EREMO
Loc. Bistocco 3 CALDAROLA
Tel. 0733-905085
Ambiente caratteristico in pietra e cucina di tradizione
Costo medio vini esclusi Euro 30

DOVE FARE SHOPPING
ANTICHITA E RESTAURO
via Roma CALDAROLA
Tel. 0733/905231
Pregiati suppellettili e arredi d’epoca lungo il corso

ARTIGIANFERRO
viale Aldo Moro CALDAROLA
Tel. 0733/905700.
Lavorazione artistica del ferro battuto solo su ordinazione

FAMAAN
Via A. Buscalferri, CALDAROLA
Tel. 0733-903673
Lavorazione artistica del ferro battuto solo su ordinazione

IRIDEA
Via A. Buscalferri CALDAROLA
Tel. 0733-905863
Lavorazione artistica del vetro

MACHELLA ARMANDO TESSUTI
via Roma, 57 CALDAROLA
Tel. 0733/903001 - 905804
Tessuti lavorati al telaio che ripropongono disegni d’epoca

ROCCHI AZIENDA VITIVINICOLA
Viale Umberto I, 9 CALDAROLA
Tel. 0733-905135
Produzione vini I.G.T. e Vernaccia. Anche olio extravergine di oliva

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Un Americano a Roma

Garrett Oliver, famoso mastro birraio dell'americana Brooklyn Brewery, incontra al Bir&fud di Roma otto birrai artigianali italiani in una serata dedicata al confronto tra la nostra realtà e quella statunitense. In degustazione dieci birre rare o invecchiate.


Lunedì 11 Maggio il locale romano Bir&Fud (Via Benedetta, 23) con la collaborazione di Interbrau e l'associazione Domozimurghi Romani organizzano un appuntamento indimenticabile per gli amanti della birra di qualità: il mitico mastro birraio Garret Oliver della Brooklyn Brewery, noto birrificio newyorkese, incontrerà, in un “faccia a faccia” con degustazione, alcuni birrai italiani come Iurij Ferri del Birrificio Almond 22, Paolo Fontana del Birrificio Le Baladin, Nicola Perra del Birrificio Barley, Leonardo Di Vincenzo del Birrificio del Borgo, Massimiliano Di Prinzio del Birrificio Maiella, Riccardo Franzosi del Birrificio Montegioco, Luigi Recchiuti del Birrificio Opperbacco e Alberto Canavese del Birrificio Troll.

La serata, condotta da Enrico Pozza giornalista enogastronomico, permetterà ai birrai presenti di confrontare le diverse esperienze e soprattutto due mondi, l'ormai consolidata realtà statunitense con la dinamica realtà italiana. Un incontro unico tra alcuni volti noti del movimento artigianale italiano e un vero protagonista del rinascimento birrario americano, quel Garret Oliver, autore di libri, giudice internazionale, e soprattutto dal 1994 mastro birraio di una vera istituzione come la Brooklyn Brewery.


Ovviamente la birra sarà protagonista anche nei bicchieri con una degustazione di dieci birre introvabili o invecchiate. Sicuramente all'altezza della serata l'abbinamento, dato che dalla cucina usciranno due piatti ad opera di Gabriele Bonci (Pizzarium) ed un dessert di Andrea De Bellis (ex pasticcere di Cristalli di Zucchero).


Prenotazione obbligatoria (massimo 40 partecipanti) al numero 06 5894016 (chiamare tra le 19 e le 23) oppure per e-mail a birefud@birrradelborgo.it.


Il costo della serata è di 20 euro.


Queste le birre in degustazione:
Brooklyn lager - Brooklyn brewery
Local 1 - Brooklyn brewery
Fredrick - Birrificio Almond 22
Xfume – Birrificio Le Baladin
BB10 - Birrificio Barley
Sedicigradi – Birrificio Birra del Borgo
Magia – Birrificio Maiella
Mummia – Birrificio Montegioco
Triplipa – Birrifcio Opperbacco
Shangri la – Birrificio Troll

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