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martedì 1 luglio 2008

 

Monticchiello ritrova l’antico percorso fuori le mura duecentesche

Comune di Pienza



Una passeggiata panoramica, da Porta Sant’Agata alle vecchie Fonti, per godere uno dei panorami più intatti
Monticchiello ritrova l’antico percorso fuori le mura duecentesche

Un nuovo scorcio si apre sulla Val d’Orcia, offrendo agli ospiti e ai residenti una bella passeggiata panoramica: è il percorso pedonale a valle della cinta muraria di Monticchiello, che l’amministrazione comunale ha realizzato nel tratto che va da Porta Sant’Agata alle vecchie Fonti. Un progetto che era stato inserito nel programma di governo e che oggi è stato portato a termine nel lato nord ovest del paese.

“Operativamente, si è trattato di un intervento leggero di ricostituzione di una viabilità anticamente esistente – ha spiegato il sindaco Marco Del Ciondolo ultimati i lavori – che rappresenta l’occasione per una passeggiata con una vista meravigliosa su Pienza e su una delle zone naturalistiche più intatte della Val d’Orcia, quella che da Monticchiello scende verso il torrente Tresa fino alle Gole della Buca del Beato”.

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domenica 26 agosto 2007

 

Fiera del Cacio 2007 a Pienza

Da giovedì 30 agosto a domenica 2 settembre il concorso ”Le Forme del Bio 2007” e il gioco del “Cacio al fuso”
Fiera del Cacio 2007 a Pienza:
il pecorino accoglie il meglio delle produzioni biologiche italiane
La kermesse premierà anche i migliori pecorini a latte crudo d’Italia

Torna rinvigorita da un’importante rassegna sulle migliori produzioni biologiche casearie e dei pecorini a latte crudo italiani la festa settembrina dedicata al pecorino di Pienza, che si svolgerà quest’anno da giovedì 30 agosto fino a domenica 2 settembre, e che raggiungerà a breve il mezzo secolo. Per le antiche vie della città ideale di Papa Piccolomini, un intenso e inconfondibile aroma di formaggio guiderà nella scelta e nell’assaggio delle migliori produzioni locali di cacio pecorino e non solo. Sarà, infatti, nel borgo senese dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco che il primo weekend di settembre si svolgerà “Le Forme del Bio 2007”, il premio organizzato dall’Aiab (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica) e da Città del Bio, in collaborazione con il coordinamento Città del Formaggio, con il Comune di Pienza e la Pro Loco, la Comunità Montana Amiata-Val d’Orcia, la Provincia di Siena, la Regione Toscana e la Condotta Slow Food Montepulciano-Chiusi.

Per quattro giorni Pienza sarà il luogo ideale dove esperti, casari e intenditori di formaggio si daranno appuntamento per degustare, confrontare e premiare il meglio della produzione biologica casearia di tutta Italia. Tra i formaggi in concorso - suddivisi in base al latte di provenienza e al tempo di maturazione – saranno decretati i migliori in base alla tipicità della tradizione locale e alla conformità con le norme dell’agricoltura e dell’allevamento biologici. La Fiera del Cacio, che aveva iniziato con l’edizione 2006 un importante percorso di rinnovamento, seguirà quest’anno due percorsi paralleli, approfondendo le componenti popolari del gioco del “Cacio al Fuso” e ospitando una kermesse di livello nazionale che arriva in Toscana dopo Sardegna, Lazio e Piemonte. In contemporanea a “Le Forme del Bio 2007”, inoltre, la città di Pienza sarà sede del “1° Concorso Pecorini d’Italia a Latte Crudo”, per selezionare anche i migliori prodotti di questa specialità, con una sezione dedicata alle aziende casearie del territorio senese. I vincitori delle due sezioni, insieme al miglior espositore, saranno premiati la mattina di domenica 2 settembre dal sottosegretario alle politiche agricole Guido Tampieri.

Venerdì 31 luglio sarà la volta del connubio tra pecorino, miele e arte, attraverso la degustazione organizzata all’interno del chiostro del Museo Diocesano a Pienza. Il pomeriggio sarà l’occasione per saggiare i vari accostamenti proposti, con possibilità di visita guidata al museo, una delle perle nel panorama museale senese. Della forza delle produzioni minori ne parlerà Claudio Del Re, della Regione Toscana, che si soffermerà sulle produzioni del pecorino e del miele come corpo e sostanza delle eccellenze toscane del vino e dell’olio. La degustazione è organizzata dall’Aiab, dal Comune di Montalcino, dal coordinamento Città del Formaggio, il Comune di Pienza e la Pro Loco, la Regione Toscana e la Condotta Slow Food Montepulciano-Chiusi.




“Latte, pecore e pascoli: due novità dalla scienza” sarà il tema del convegno che sabato 1 settembre darà l’occasione di presentare per la prima volta un’importante ricerca sull’applicazione del principio di tracciabilità al latte dei pecorini. Presenterà lo studio il Professor Giovanni Brajon, direttore dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Firenze.

La Fiera del Cacio di settembre, insomma, si propone come luogo d'incontro e d’esposizione della migliore produzione casearia d’Italia, per esaltare le peculiarità delle produzioni a cominciare da quelle biologiche e a latte crudo; una vetrina per il pecorino come prodotto della “filiera corta”, alimento buono nell'arte del mangiar bene e della scienza in cucina e al tempo stesso un modo per vivere, come ormai da quasi cinquant’anni, un gioco antico del passato contadino della Val d’Orcia. Il gioco del “Cacio al Fuso”, un divertimento che si tramanda essere stato praticato, prima che in Piazza Pio II, nelle grandi cucine e nelle aie delle case coloniche della Val d’Orcia, vedrà fronteggiarsi domenica 2 settembre alle ore 16.30, le sei contrade in cui è suddiviso il centro storico: ogni esperto giocatore lancerà una liscia forma di cacio sul pavimento lastricato della Piazza del Duomo cercando di avvicinarla quanto più possibile al fuso di legno sistemato al centro.


Per informazioni:
Pro Loco Pienza
Carla Bai
E-mail: info@giallosole.it
Tel. 0578-749085
Cell. 349-7704541

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sabato 24 marzo 2007

 

PIENZA VAL d'ORCIA mostra fotografica

“PIENZA VAL d'ORCIA”, la mostra fotografica di Colomba D’Apolito
sabato 31 marzo, alle ore 17, presso Palazzo Piccolomini

Si terrà a Pienza dal 1 al 25 aprile la personale di Colomba D'Apolito, una mostra fotografica il cui titolo “PIENZA VAL d'ORCIA”, esplicita senza tanti giri di parole l’oggetto dell’obiettivo. La mostra ad ingresso libero, che sarà inaugurata sabato 31 marzo alle ore 16, verrà allestita presso le sale adiacenti al chiostro di Palazzo Piccolomini e sarà aperta tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 18. Il dittico in esposizione, chiamato “Sogno di Val d'Orcia”, è stato scelto come manifesto dell’esposizione, perché capace di suggerire una libertà che sottende a tutta la personale.

Libertà che si evidenzia anche nella scelta di D’Apolito di usare la macchina fotografica a mano libera, con pellicola di bassa sensibilità, che le fa ottenere immagini di peso leggero: l'emozione piuttosto che l'informazione. Nella mostra fotografica di Colomba D’Apolito sono la quantità e la qualità della luce a catturare l'impressione emotiva dello scenario. Il sentimento per il paesaggio della Val d’Orcia ne esce vivificato da uno sguardo fresco, che potrebbe essere quello lieve di un bambino. Il tutto con mezzi esclusivamente analogici. Il catalogo della mostra“PIENZA VAL d'ORCIA” – il cui testo di presentazione é di Vittorio Fagone, storico dell'arte e direttore della Fondazione Ragghianti di Lucca – raccoglie venti della venticinque opere in mostra, tra composizioni, dittici e immagini singole.

E’ una visione nuova e mediata dal sentimento quella che Colomba D’Apolito restituisce della città di Pienza e del territorio che la circonda, la Val d'Orcia. La città di Pio, perfetto gioielllo costruito per esprimere la potenza e la grazia papale - immersa in un territorio, quello toscano, di cui la Val d'Orcia rappresenta la quintessenza del paesaggio nel mondo - ha ispirato il genio compositivo di Colomba D’Apolito con risultati creativi di grande impatto visivo. I suoi lavori – venticinque opere, alcune di grandi dimensioni in esposizione – raccontano di luoghi ricostruiti attraverso la tecnica della composizione, realizzata attraverso il montaggio delle foto, poi passate allo scanner. Ne deriva una rilettura del paesaggio attraverso l’occhio di chi lo vive e abita; un modo di far emergere il sentimento, anche in contrapposizione a tanta fotografia contemporanea che soffre di eccesso di definizione.

La fotografa Colomba D'Apolito ha lavorato tre anni su questo paesaggio per poter restituire nella propria opera uno stile naturalistico e sensibile alle più piccole sfumature del colore, accompagnato da un approccio anticonformistico nei tagli. Una nuova spazialità derivante dalla soluzione compositiva le permette di risolvere in maniera magnificamente teatrale, per non dire scenografica - derivata sicuramente dai suoi inizi come fotografa teatrale - l'approccio a questi spazi iper-fotografati. Non è semplice avvicinarsi ad un paesaggio come quello della Val d’Orcia, un immaginario da cartolina abusato e riprodotto in ogni formato disponibile. Le composizioni che saranno presentate in mostra, sorprendentemente, risultano come frammenti, pezzi d'affresco recuperati dal fondo del tempo rispetto alle immagini singole. Il “sentimento struggente” del paesaggio che l'autrice vuole condividere con l’osservatore, trova la propria cifra espressiva.

«Ed allora – riprendendo le parole della stessa fotografa - la sagoma del Monte Amiata rimanda alla mente quella della Montagna Saint Victoire del Cezanne più sentimentale; la magnifica “piazza di Pienza” ad una composizione del Picasso più giocoso; la collina col grano tagliato, i covoni a seccare e le stoppie al sole con la “casa sulla collina” demistificata da un taglio alla Fontana; la morfologia dolcissima dei pendii che si susseguono l’un l’altro nelle foschie azzurrine, rimandano alle porzioni di paesaggio dei dipinti del nostro Rinascimento e al David Hockney dei primi lavori fotografici (i ritratti alla madre nel giardino) nel loro essere non “inscatolati”. Non ci sono figure umane a misurare la sospesa perfezione ed anche i tralicci assumono dignità, dichiarando la loro bellezza non oleografica. E’ come se il paesaggio fosse respirato dall'interno della materia: cielo, sole, terra, acqua, erba, stoppie, case, pali della luce, colline, linee, colori e respiro».

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lunedì 12 marzo 2007

 

Antiquari nel Chiostro a Pienza

Da giovedì 15 a lunedì 19 marzo, all’interno del
Relais “Il Chiostro”
La mostra, aperta dal 15 al 19 marzo, sarà allestita all’interno
del Relais “Il Chiostro” “Antiquari nel Chiostro”: la seconda edizione a marzo
nella città pientina .
La città di Pienza ospiterà da giovedì 15 a lunedì 19
marzo “Antiquari nel Chiostro”, un interessante appuntamento con l’antiquariato
proposto anche quest’anno dall’associazione culturale “Il Circolo delle Idee”
dopo il successo della prima edizione. La mostra, aperta al pubblico tutti i giorni,
dalle ore 10 della mattina alle ore 20 della sera, si terrà in una location d’eccezione:
il Relais “Il Chiostro”, in origine antico convento francescano del XV secolo
collocato nel cuore della città rinascimentale.

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